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ABSTRACT – Nel 1517, cinquecento anni fa, accadeva ad Alcalá, in Spagna, uno di quei fatti importanti e, nonostante l’ufficialità, poco clamorosi, che sono propri della vita culturale. Giungeva a compimento la Bibbia Poliglotta Complutense.
La stampa della Poliglotta costituisce un’impresa letteraria e tipografica gigantesca, mai tentata prima di allora. È stata ideata e portata a termine con audacia dal cardinale Francisco Jiménez de Cisneros: è detta «Complutense» dal luogo di edizione (in latino Alcalá si dice Complutum). Composta da sei volumi in folio, riproduce il testo della Bibbia in una rigorosa ricostruzione filologica dai manoscritti allora accessibili in ebraico, aramaico e greco, confrontati con la versione della Vulgata e corredati di glosse e note.
Il cardinale de Cisneros, aveva impegnato tutto se stesso e i suoi averi nella straordinaria pubblicazione, che era iniziata nel 1502. Se si esclude Erasmo da Rotterdam, che pure aveva cercato di coinvolgere, era riuscito a mettere insieme i migliori ebraisti e grecisti del tempo. Il card. de Cisneros inseriva la Complutense in un più vasto progetto per la riforma della Chiesa. Nel prologo egli aveva affermato con chiarezza lo scopo che si era proposto: «La sovrabbondanza e la ricchezza della Sacra Scrittura sono tali che nessuna traduzione, con la semplice connessione delle parole, può lasciare emergere i misteri più profondi della divina sapienza». Ecco perché bisognava far ricorso ai testi originali.
Ma questa enorme impresa, almeno dal punto di vista editoriale, non ebbe fortuna. Il primo volume infatti era pronto già nel 1514, ma per i ritardi del privilegio pontificio l’opera fu divulgata solo dopo il 1520. Erasmo, conosciuto il progetto, si mise al lavoro e, insieme a Johann Froben, il più noto editore del tempo, fece un’edizione concorrente, con solo il Nuovo Testamento, che apparve nel 1516.
Il successo editoriale fu enorme – solo durante la vita di Erasmo l’opera vide cinque edizioni, per un totale di 63 ristampe – tanto da diventare il testo accettato universalmente come fondamentale per lo studio critico del Nuovo Testamento (textus receptus). Eppure, quando nel marzo 1521 fu messa in commercio la Poliglotta, apparve subito chiaro che il testo di Erasmo era qualitativamente inferiore.
Nonostante i fatti che abbiamo ricordato, l’edizione della Poliglotta Complutense ha meritato l’apprezzamento della critica moderna. Il rigore, la serietà e il metodo con cui era stato svolto il lavoro fecero sì che essa fosse «la madre» di tutte le Poliglotte moderne.
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ERASMUS OF ROTTERDAM AND THE COMPLUTENSIAN BIBLE. The first case of competition between books in history
In 1517, an important event took place in Alcalá, which notwithstanding its official nature, was rather clamorous, as can often happen in cultural life. That year saw the printing of the Complutensian Polyglot Bible, a monument of the Spanish Renaissance. The first volume was ready in 1514, but due to the delays of the papal privilege, the work was published only after 1520. Despite the commitment of Cardinal Jiménez de Cisneros, the enterprise was unsuccessful. Erasmo, who knew of the project, got to work and made a concurrent edition which included only the New Testament, published in 1516. The publishing success was enormous, so much so as to become the textus receptus, but the edition was not up to par with the Complutensian. This was the first case of book competition in history.