La Conferenza internazionale sull’Iraq, che si è svolta all’inizio del maggio scorso a Sharm el-Sheikh, in Egitto, con la partecipazione di una sessantina di Paesi, si era aperta con buoni auspici. Dopo anni di scontri e di attentati, gli interventi alla Conferenza sembravano avviati a trovare una soluzione dei problemi del Paese. Poi, di fatto, nulla è cambiato: sono continuati i conflitti e si è pure accentuata la persecuzione contro i cristiani. L’Autore è professore all’Università Gregoriana (Roma).
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DOPO LA CONFERENZA DI SHARM EL-SHEIKH SULL’IRAQ
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