«La tua amicizia mi dà una purezza d’animo, che fa parte della mia forza morale». Così Federigo Tozzi scriveva a Domenico Giuliotti. Tra i due giovani scrittori e poeti si era instaurata una profonda amicizia, documentata dal carteggio, intercorso tra i due e curato da Glauco Tozzi, figlio dello scrittore.
L’articolo tratteggia la personalità dei due scrittori negli aspetti che li caratterizzano. Giuliotti è un saggista e un polemista da collocare accanto a Léon Bloy, Tozzi un narratore incamminato sui sentieri di Pirandello e di Svevo. Due personalità diverse e convergenti, che meritano una giusta collocazione nel Novecento letterario.