«Dio è morto», aveva proclamato Nietzsche e ripetuto la teologia radicale. Questa formula descrive ancora la realtà? Oggi, dalla società secolarizzata sale una forte domanda di trascendenza, che non sempre ha come suo traguardo il Dio personale e che spesso disdegna rivelazioni, dogmi e norme religiose, ma è pur sempre segno di una tacita e inespressa invocazione di Dio. La cultura neoilluministica, di cui l’articolo cita alcune voci autorevoli, rimane invece arroccata sui suoi presupposti intrinsecamente ateistici, nonostante certe sue riformulazioni esistenzialmente più benevole. La recente proposta di J. Habermas sul rapporto fede-politica nella società postsecolare attiene esclusivamente alla strategia politico-giuridica.
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DIO NON É ANCORA MORTO. DISCUSSIONI RECENTI

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