Non mancano i tentativi per delineare un’etica universale, di cui una delle espressioni più alte è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948). Purtroppo, con il pretesto che ogni indicazione di verità oggettiva sarebbe fonte di intolleranza, si fa l’apologia del relativismo. Il documento della Commissione teologica internazionale (Cti), che qui presentiamo, afferma «che le persone e le comunità umane sono capaci, alla luce della ragione, di riconoscere gli orientamenti fondamentali di un agire morale conforme alla natura del soggetto». Ogni essere umano fa l’esperienza di una chiamata interiore a compiere il bene e ad evitare il male; su tale precetto si fondano tutti gli altri precetti della legge morale. Nella conclusione il documento della Cti riafferma il desiderio di condividere con le religioni, con le sapienze e con le filosofie le risorse del concetto di legge naturale.
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ALLA RICERCA DI UN’ETICA UNIVERSALE

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