Nel bicentenario della nascita (8 giugno 1809) si moltiplicano le iniziative per far conoscere questo grande missionario troppo a lungo dimenticato. Dopo brevi cenni sulla vocazione cappuccina del Massaja, l’articolo descrive il realizzarsi del suo anelito missionario tra le popolazioni Orono-Galla dell’Alta Etiopia, con le innumerevoli e rocambolesche sue imprese evangelizzatrici. Una missione spesso ostacolata non solo da un vescovo copto e dagli islamici, ma anche dalle superstizioni presenti tra i Galla. Si fa cenno, infine, alla strumentalizzazione fascista dell’opera massaiana, che gettò ombre su questo grande missionario, anche ritardandone la causa di beatificazione.
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UN GRANDE MISSIONARIO: GUGLIEMO MASSAJA
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