L’uccisione di Osama Bin Laden da parte di un commando statunitense, avvenuta nella notte tra il 1° e il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, ha riproposto la realtà dello jihadismo globale all’attenzione internazionale e in particolare dei Paesi occidentali, preoccupati per la ricaduta dell’evento sul piano della sicurezza. In questo articolo si esaminano le vicende seguite all’11 settembre 2001, soffermandosi sul dibattito interno, ideologico e strategico allo stesso tempo, che tale evento ha provocato nell’organizzazione creata dallo sceicco saudita. Soprattutto si mette a confronto la linea dei cosiddetti «dissidenti», il cui maggiore rappresentante fu al Souri, detto «il piccolo Osama», con quella trionfalistico-apocalittica del medico egiziano al Zawahiri, recentemente eletto nuovo capo di al-Qaeda.
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AL-QAEDA DOPO GLI ATTENTATI DELL’11 SETTEMBRE 2001
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