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Alla fine del pontificato di san Giovanni XXIII l’Ostpolitik vaticana muoveva i suoi primi timidi passi verso l’Est dell’Europa comunista. Ma fu nel periodo del post-Concilio, sotto il pontificato del beato Paolo VI, che tale indirizzo prese forma e assunse una fisionomia propria. In questo articolo si tratta della prima missione diplomatica di mons. Agostino Casaroli, di cui quest’anno si commemora il centenario della nascita, in Ungheria (nel maggio del 1963). Essa si concluse con l’«accordo parziale», firmato a Budapest il 15 settembre 1964, ma che a partire dall’anno precedente era stato negoziato a Roma. Questo fu il primo accordo sottoscritto dalla Santa Sede con un Paese comunista e fece da modello a molti altri che furono stipulati negli anni successivi.