Con un decreto il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano precisa che «il lavoratore che senza comprovate ragioni di salute rifiuti» di sottoporsi alla campagna vaccinale può subire sanzioni che, però, non giungono fino alla interruzione del rapporto di lavoro (come di fatto ha detto, interpreando in una nota le norme pubblicate, lo stesso Governatorato). […]

Ma le resistenze alla pratica dei vaccini non sono né sorprendenti né nuove. Sul prossimo numero della Civiltà cattolica, padre Carlo Casalone, gesuita e medico, ricorda ad esempio di quando già nel 1820 tra i fedeli – allora sudditi – del Papa c’era chi rifiutava la vaccinazione voluta contro il vaiolo da Pio VII. Nulla di nuovo sotto il sole, e neanche sotto il Papa.

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