Trent’anni fa Papa Francesco sottopose al teologo gesuita padre Miguel Ángel Fiorito la bozza della prefazione che aveva scritto per la prima edizione delle “Lettere della tribolazione“.

Il teologo gli disse di approfondire il punto in cui Bergoglio rilevava l’importanza del «fare ricorso all’accusa di se stessi nei momenti di grande difficoltà».

Vergogna contro Misericordia

«In quel punto – scrive Bergoglio nella nuova edizione di “Lettere della Tribolazione” pubblicata a gennaio 2019 da Ancora Editrice – si trattava del discernimento e di come affrontare bene la vergogna e la confusione che si fanno spazio quando il Maligno scatena una feroce persecuzione contro i figli della Chiesa. La risposta – sottolinea il Papa – era quella di opporgli la sana vergogna e la confusione che l’infinita Misericordia del Signore e la sua Lealtà fanno provare a chi chiede perdono per i propri peccati. “Là c’è una grazia”, mi disse. “La sviluppi!”».

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