Nel momento nel quale gli accadimenti appaiono feroci e sconvolgenti, pochi hanno la capacità di fermarsi. Tra questi certamente ci fu Nicola Cusano. Quando i musulmani conquistarono Costantinopoli il pensiero dei più sembrò correre, la chiarezza e enormità dei fatti sembrava imporlo, insieme alle armi. Il cardinale Nicola Cusano, unanimemente annoverato tra i padri dell’umanesimo europeo, invece si fermò, si chiude a casa e dopo quel ritiro tra le sue mura pubblicò un breve trattato, il De pace fidei: il dialogo tra le religioni come premessa della pace.

Con il suo “La pace della fede” Cusano offriva non solo una lettura, ma anche una proposta. Oggi pochi sembrano capaci di fare qualcosa di simile. Lo schierarsi o il prender parte appaiono oggettivamente le sole necessità del momento. Sul nuovo numero de La Civiltà Cattolica , da domani in libreria, un saggio di padre Giovanni Cucci sembra proporci un momento di pausa invece che di corsa. Una pausa per chiederci, “perché facciamo le guerre”? …

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