Nel contesto di un grande discorso che ha ricordato a tutti, dalle Americhe all’Africa fino all’Europa, che chi non accetta il Concilio Vaticano II è fuori dalla Chiesa, Bergoglio ha pronunciato poche ma decisive parole sull’Italia: “Dopo cinque anni, la Chiesa italiana deve tornare al Convengo di Firenze, e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi […]. Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare”. Chiesa in uscita, ovviamente, è Chiesa in cammino, come il popolo fedele di Dio in cammino. […] Pochi vescovi hanno parlato di sinodo italiano, nonostante la chiara sollecitazione di Francesco del 2015, ribadita nel 2019. Ma che prospettiva è quella sinodale? Lo ha spiegato ancora nel 2019 il direttore de La Civiltà CattolicaAntonio Spadaro, partendo da Don Sturzo, dal ruolo dei laici e dall’idea che una nazione non sia un museo, ma un’opera collettiva che, come spiegato da Francesco, richiede di mettere in comune le differenze […].

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