E’ stato un anno terribile anche per Stan Swamy, il gesuita ottantatreenne tenace difensore dei diritti territoriali degli Adivasi (le comunità di aborigeni dell’India). Gravemente malato di Parkinson, l’anziano religioso è accusato di complicità con i naxaliti, i guerriglieri maoisti che il premio Nobel V.S. Naipaul raccontò nel romanzo Semi Magici. Per la sua liberazione si stanno battendo, tra gli altri, la Conferenza episcopale cattolica indiana e l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati. […]
In un videomessaggio diffuso poco prima del suo arresto e riportato da La Civiltà Cattolica, Padre Swamy ha affermato di essere parte di un «processo» che «mette in questione i poteri forti che operano in India». «Sono in gioco e sono pronto — ha aggiunto — a pagarne il prezzo, quale che sia». Si tratta, invece, di un prezzo che non deve essere pagato.
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