Prosegue sotto traccia l’azione di negoziazione del Vaticano nella guerra in Ucraina, sia dal punto di vista politico che umanitario, con le pressioni per l’apertura di nuovi corridoi per i profughi e per la risoluzione della questione del grano bloccato nei porti, affinché «non venga utilizzato come arma di guerra», come denunciato da papa Francesco. […]

Ma il Papa deve fare i conti anche con alcune critiche da parte ucraina, che gli rimproverano di non condannare in maniera netta l’aggressione di Putin, come emerso dal resoconto di Myroslav Marynovych, vice rettore dell’Università cattolica ucraina di Leopoli, che la scorsa settimana ha incontrato il papa in un colloquio privato in Vaticano.

Una risposta indiretta arriva da padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e autorevole interprete delle mosse papali. «Francesco, sotto il profilo diplomatico, si assume la responsabilità di posizioni rischiose e incomprese, fino a ritrovarsi solo come una voce che grida nel deserto», scrive Spadaro. […]

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