Sicuramente si tratta soltanto di una coincidenza visto che dal punto di vista teologico e culturale Jorge Mario Bergoglio e Hans Küng sono stati molto diversi. Ma in queste ore emerge un fatto: la scomparsa del grande teologo svizzero coincide con l’apertura di una nuova pagina nel rinnovamento del discorso cristiano, non solo cattolico, da parte del vescovo di Roma. Hans Küng è stato un grande intellettuale nord-europeo, Bergoglio è un grande intellettuale latino-americano: la teologia del primo e quella del secondo però hanno nelle loro evidenti differenze un punto d’incontro: l’importanza dello spirito evangelico piuttosto che di quello del Medio Evo. […]

[…] Francesco potè capire, sebbene non condividere, gli anni di una teologia che non condivise soprattutto perché, come spiega benissimo un suo inedito recentemente pubblicato da La Civiltà Cattolica, nessuna interpretazione della realtà può essere definitiva, a cominciare da quella marxista. […]

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