«Il pazzo, l’innamorato e il poeta sono fatti tutti d’immaginazione». Questa celebre frase del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare è anche una sorta di autodiagnosi sul possibile rapporto tra follia e creatività artistica. Un rapporto che mostra anche la strutturale ambiguità dell’immaginazione, in bilico tra questi due esiti, che non di rado si trovano a convivere. La creatività, specialmente se si considerano le sue molteplici realizzazioni, sembra a prima vista antitetica alla follia: pur nel mistero del suo apparire, per portare frutto richiede conoscenza, tecnica espressiva, padronanza del linguaggio, costanza, anche una forma di ascesi e sacrificio, tutti aspetti che nella follia sembrano dissolversi. […]

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