Nella scena iniziale della Dolce Vita di Fellini si vede un elicottero che sorvola Roma portando una grande statua di Cristo con le braccia aperte. È una scena indimenticabile, grazie alla quale il genio di Fellini riesce ad intercettare tutto, dal permanere della devozione nel gesto dei muratori, “naturaliter” cristiani, all’affermarsi di una generale distrazione (non ostilità) incarnata nell’atteggiamento del protagonista, Marcello Mastroianni. Nel corso del volo sopra la periferia romana in direzione di San Pietro, ad un certo punto Fellini filma l’ombra della statua Cristo in volo che si stampa sul muro chiaro e infinito di un palazzone: dettaglio che riempie ancor oggi di struggimento.

Ebbene quel volo non è frutto dell’invenzione di Fellini. Perché il grande regista aveva fatto memoria di un fatto realmente accaduto quattro anni prima, sempre nei cieli Roma. Era il 1° maggio 1956 e una statua di Cristo aveva sorvolato la città da Ciampino in direzione di san Pietro. Non era però un Salvatore, ma un Cristo Lavoratore.

La vicenda è stata ricostruita nell’ultimo numero della Civiltà Cattolica da padre Antonio Spadaro, che è direttore della rivista e da Simone Sereni. […]

Leggi tutto su il Sussidiario.