La devozione al Cuore di Cristo ci conduce «al centro unificatore stesso della redenzione, la persona umana e divina di Gesù, pienezza dalla quale noi tutti abbiamo ricevuto». Quindi «il culto al Cuore di Gesù non è un optional», ma è «la forma propria che assume, nutrendosi dalla Scrittura e dal Sacramento, il vero culto del Salvatore, mediato da questo simbolo straordinariamente espressivo» che «ci conduce all’essenza stessa del Vangelo». Lo sostiene p. Ottavio De Bertolis, cappellano di Sapienza Università, dalle colonne dell’ultimo numero de La Civiltà Cattolica, il 4.187, in uscita sabato 7 dicembre ma come di consueto anticipato al Sir.

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