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Il Censis e l’Eurispes hanno di recente pubblicato i loro rapporti sulla società italiana, da cui emergono luci e ombre sull’Italia. La vitalità del Paese è concentrata nelle «minoranze vitali»: l’export degli imprenditori medio-piccoli, la qualità del manifatturiero, l’agroalimentare, il turismo, il digitale, il terziario di qualità. Il clima culturale è però caratterizzato «dalla solitudine segnata dalla diffidenza», mentre, a causa della paura del futuro, la ricchezza non viene reinvestita ed è sottratta alle politiche di sviluppo. Sono tre in particolare gli allarmi: la povertà in cui versano le famiglie medie; il giro di affari delle agromafie, che ha raggiunto i 15,4 miliardi di euro; e l’usura, che, con circa 40.000 usurai attivi, cresce anche nel Nord Italia. Per ripartire, il sistema Paese ha bisogno di movimentare denaro in favore della costruzione del bene comune e di nuova occupazione.