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Lo Spirito del Risorto ha permesso alle prime comunità cristiane di accogliere le parole di Gesù come una «luce interiore» e di vivere il ritardo della parusia, le difficoltà e le persecuzioni, la morte e la distruzione del tempio non come un’esperienza paurosa dell’ignoto, ma come un passaggio familiare e come l’incontro con la vita e la risurrezione già contemporanea al presente del credente. I racconti che menzionano Lazzaro, nel Vangelo di Giovanni (Gv 11,1-44) e in quello di Luca (Lc 16,19-31), spiegano come la parola di Dio compiuta e attualizzata in Gesù dia la vita e anticipi, in modi diversi, i tempi e i luoghi della risurrezione.