Mercoledì 2 agosto 2023, alle 7,50 l’aereo con a bordo il Papa, il suo seguito e i giornalisti accreditati è decollato dall’aeroporto di Roma Fiumicino alla volta di Lisbona. Il volo è atterrato alla Base Aerea di Figo Maduro alle 10,00, ora locale. Francesco è stato accolto dal Presidente della Repubblica, il Sig. Marcelo Rebelo de Sousa, ai piedi dell’aereo. Quindi il Papa e il Presidente si sono diretti verso la lounge, dove ha avuto luogo un breve incontro.
Lisbona, città dell’incontro
Da qui si sono trasferiti all’ingresso principale del Palácio Nacional de Belém. Il palazzo fu costruito nel XVI secolo da re Manuel I del Portogallo. Dal 1726 fu scelto come luogo di residenza dei sovrani portoghesi fino alla data della dichiarazione della Repubblica, nel 1911, quando divenne residenza presidenziale. Il Papa è stato accolto dal Presidente nel piazzale di Rua de Belém, dove ha avuto luogo la cerimonia di benvenuto.
Alle 12,00 Francesco si è trasferito presso il Centro Cultural de Belém. Lo spazio venne costruito tra il 1988 e il 1992 per essere la sede della presidenza portoghese della Comunità Economica Europea, finché nel 1993 venne utilizzato come centro culturale e di conferenze. Qui si è svolto l’incontro con le Autorità, la Società civile e il Corpo diplomatico, circa 1.000 persone. Si sono succeduti i discorsi del Presidente e del Pontefice.
Le parole del Papa sono state di ampio respiro, ricche di riferimenti alla cultura portoghese, e in particolare alla poesia. Ha citato, infatti, Luís de Camões e Daniel Faria, Pessoa e Saramago. Si è detto «felice di essere a Lisbona, città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture», e che è diventata ora ancora più universale, «in un certo senso, la capitale del mondo». Francesco si è detto colpito dal suo «carattere multietnico e multiculturale», e ha fatto riferimento al quartiere Mouraria, «dove vivono in armonia persone provenienti da più di sessanta Paesi e rivela il tratto cosmopolita del Portogallo, che affonda le radici nel desiderio di aprirsi al mondo e di esplorarlo, navigando verso orizzonti nuovi e più vasti».
Citando Camòes, ha proseguito ricordando che per secoli si credeva che qui vi fosse il confine del mondo, «e in un certo senso è vero: ci troviamo ai confini del mondo perché questo Paese confina con l’oceano, che delimita i continenti. Lisbona ne porta l’abbraccio e il profumo».
Il mare è molto più di un elemento paesaggistico, «è una chiamata impressa nell’animo
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