In Somalia, dopo 18 anni di anarchia armata, lo scenario non è cambiato, ma è in rapida evoluzione. Si aprono prospettive per la fine di quasi 18 anni di guerra civile e di crisi umanitarie. Il 29 dicembre scorso si è dimesso il presidente Abdullhai Yusuf; il 25 gennaio le truppe etiopiche hanno lasciato il territorio somalo; la notte del 30-31 gennaio il Parlamento di transizione, riconosciuto dall’Onu e allargato agli islamisti moderati, ha eletto il nuovo presidente. È Sheikh Sharif Ahmed, uno dei leader delle Corti islamiche. Nel frattempo l’insorgenza islamista al-Shabaab (la gioventù) ha esteso il controllo nel sud del Paese, conquistando anche la capitale provvisoria Baidoa, posta a 250 km a est di Mogadiscio. Si attende un nuovo Governo di unità nazionale.
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SOMALIA: UNA NAZIONE SENZA STATO
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