Georges Lemaître nacque il 17 luglio 1894 a Charleroi, in Belgio. Completò la formazione umanistica nel collegio dei gesuiti della città natale ed entrò nell’Università Cattolica di Lovanio, dove per tre anni compì studi di ingegneria. Fin dalla prima gioventù si era proposto di entrare in seminario per seguire la vocazione al sacerdozio, che visse intensamente per tutta la vita al pari della sua vocazione scientifica. La Prima guerra mondiale interruppe i suoi studi di ingegneria, ed egli andò volontario in fanteria, partecipando alla battaglia dell’Yser. Finita la guerra, si laureò, specializzandosi in matematica, e subito dopo frequentò i corsi di filosofia in preparazione agli Ordini sacri nell’Istituto Superiore di Filosofia di Lovanio, fondato dal cardinale Désiré-Joseph Mercier, di stretto orientamento tomista. Conclusi gli studi di teologia, venne ordinato sacerdote nel settembre 1923 dallo stesso cardinale Mercier.
Mentre studiava teologia alla Maison Saint-Rombaut di Malines non abbandonò la scienza e compose la relazione finale, intitolata La physique d’Einstein, che utilizzò come presentazione per ottenere una borsa di studio all’estero. Trascorse l’anno accademico 1923-24 a Cambridge, sotto la direzione dell’astrofisico Sir Arthur Eddington: questi ebbe un grande influsso sullo sviluppo del pensiero del giovane sacerdote, tanto che Lemaître s’impegnò per tutta la vita a rispondere ai seri quesiti posti dal suo mentore. L’anno successivo vede Lemaître all’Harvard College Observatory e al Massachussets Institute of Technology, dove consegue il PhD in Fisica[1].
Negli Stati Uniti ha l’opportunità di incontrare l’astrofisico Edwin Hubble, con cui, molto più avanti, nel 2018, condividerà la cosiddetta «legge di Hubble-Lemaître», dopo che l’Unione astronomica internazionale gli avrà reso tardiva giustizia[2]. In realtà, prima di Hubble, nel 1927 Lemaître aveva proposto la teoria dell’espansione delle galassie nell’articolo intitolato «Un Univers homogène de masse constante et de rayon croissant rendant compte de la vitesse radiale des nébuleuses extra-galaticques»[3], che, purtroppo, essendo stato pubblicato in francese, ebbe una scarsa diffusione negli ambienti intellettuali dell’epoca.
Possiamo senz’altro definire Lemaître il padre della teoria standard della cosmologia moderna. I suoi due contributi più importanti alla scienza sono stati la spiegazione del redshift (spostamento verso il rosso delle galassie, in conseguenza dell’espansione dell’universo), e l’ipotesi di una «singolarità» all’inizio della storia del cosmo. La sua onestà intellettuale segna tutto il suo percorso interiore, vissuto nell’esperienza profonda della sua fede cattolica e della ricerca scientifica. Vedremo come lungo le tappe della sua evoluzione intellettuale Lemaître abbia saputo discernere, senza alcuna scissione
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