L’articolo esamina il rapporto tra la concezione darwinista dell’evoluzione e la tesi di un progetto finalizzato, per concludere che tra esse non c’è contraddizione, ma si tratta di punti di vista complementari, appartenenti ad ambiti diversi, la scienza e la filosofia-teologia. La coscienza umana non può derivare da un’interazione della materia, ma soltanto da una spinta interiore impressa da un Creatore sulla base di un disegno intelligente. C’è dunque un doppio livello dell’attività umana, che dipende da due diverse fonti, la materia e lo spirito, messe insieme in una unità personale. L’autore è professore emerito di Filosofia della natura alla Pontificia Università Comillas (Madrid) e di Fisica alla John Carrol University di Cleveland.
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SCIENZA E FEDE: CASO E PROGETTO

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