La Nota riprende un’intervista concessa dall’oncologo milanese e le valutazioni assai discutibili da lui espresse sia sul modo con cui la fede cattolica tratta il problema della sofferenza sia sulla ripercussione che esso esercita sugli stessi credenti. La Nota rivela che quel grave problema non può trovare soluzioni soddisfacenti sul piano della pura ragione. Soltanto la fede nella Rivelazione, che ha il suo vertice in Cristo, apre spiragli di certezza e di speranza al tormento della ricerca umana. Infatti, come afferma Pascal, spesso «ci si fa un idolo della stessa verità: perché la verità al di fuori della carità non è Dio, essa è una sua immagine e un idolo, che non bisogna amare né adorare».
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RISPOSTA A UMBERTO VERONESI
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