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La Commissione per le riforme costituzionali, presieduta dal ministro Gaetano Quagliariello, ha di recente consegnato al Governo una serie di proposte di riforma della seconda parte della Costituzione. Queste servono al Parlamento come griglia di discernimento e come bussola per approvare le riforme. Dal Documento emerge l’urgenza di superare il bicameralismo perfetto, razionalizzare il regime parlamentare, riformare la legge elettorale, correggere il rapporto tra Regioni e Stato. Di speciale interesse, soprattutto per la tradizione cattolica legata all’esperienza della Costituente, è la proposta della forma di governo parlamentare del premierato forte. Anche il modo di procedere basato sul dialogo, il confronto e la correttezza tra i saggi è un esempio di democrazia partecipata, che è mancato negli altri tentativi di riforma. L’ultima decisione sulle riforme, che il Paese attende da anni, spetta al Parlamento.