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Nonostante i quasi cinque secoli dalla morte di Tommaso Moro, la sua figura continua a suscitare simpatia e ammirazione. Particolarmente studiati sono il suo processo e la sua morte. Si riporta qui quanto è detto di quei tragici avvenimenti in un «Resoconto fedele», redatto pochi giorni dopo la decapitazione di Moro, avvenuta il 6 luglio 1535. Si presenta, anzitutto, il ritratto che di Moro ci ha lasciato il suo amico Erasmo da Rotterdam; si accenna poi alla sua carriera politica e ai suoi Atti parlamentari, in base ai quali egli fu condannato a morte. Infatti, ritenne che il matrimonio di Enrico VIII con Caterina di Aragona fosse valido, e quindi indissolubile: così per fedeltà a Dio e alla sua coscienza cattolica egli accettò la condanna a morte.