L’articolo intende presentare le caratteristiche specifiche della lingua poetica cinese classica e il modo in cui essa, persino in traduzione, è riuscita ad avvincere anche il lettore occidentale per il rigore della sua bellezza. Si nota come le immagini partecipino attivamente alla costruzione della poesia, e gli stessi ideogrammi siano immagini stilizzate. Scrivere versi dunque è «dipingere a parole». Si illustra inoltre perché e come la poesia cinese aiuti il lettore a cogliere nella realtà le relazioni e i processi anche in ciò che a una prima veloce occhiata appare statico. La parola così diventa guizzante: riportiamo parole vive, / come pesci presi all’amo / che balzano dal profondo (Lu Ji).
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POESIA CINESE. La parola come germoglio

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