Lo scorso 12 giugno gli irlandesi, bocciando l’approvazione del trattato di Lisbona, che semplifica e aggiorna il trattato di Nizza, hanno fermato il cammino dell’Unione Europea. Purtroppo le regole previste a Nizza forse erano adatte a una Unione formata da 15 Paesi, ma non permettono il funzionamento di un’istituzione composta ormai da 27 Paesi, mentre altri premono per entrare. Il testo in vigore può essere modificato soltanto con il consenso unanime di tutti i 27 Paesi, perciò la via più sensata per uscire dall’attuale vicolo cieco è la prosecuzione delle ratifiche — già 19 Stati membri lo hanno fatto, ed è auspicabile che anche l’Italia lo faccia al più presto — per trovare un accordo con l’Irlanda: ripetizione del referendum o trasformazione volontaria dell’Irlanda in membro associato.
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IL RILANCIO DELL’UNIONE EUROPEA

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