A 10 anni dalla morte del filosofo torinese Luigi Pareyson, l’Autore, che lo conobbe personalmente, ne ricorda la figura e l’opera. Percorre così le tappe della sua ricerca e del suo insegnamento, dall’estetica all’ermeneutica, per giungere all’ontologia della libertà, quando nell’ultima parte della vita affronta i problemi dei rapporti tra male e libertà, natura e Dio, male e Dio. La sua escatologia è purtroppo frammentaria: ci è rimasta infatti soltanto in alcune note. Così esita tra una pienezza o una soppressione della libertà in un ultimo eone, che chiama apocatastasi. L’Autore, professore emerito di Filosofia moderna all’Università Gregoriana di Roma, conclude riconoscendo a Pareyson il titolo di pensatore cristiano.
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LUIGI PAREYSON, A DIECI ANNI DALLA MORTE

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