Noti esponenti del mondo olimpico hanno teorizzato una concezione pseudoreligiosa dello sport, definendolo la religione universale del XX secolo. I rituali paraliturgici delle competizioni sportive, specialmente ad alto livello, sembrano avere una connotazione religiosa; d’altra parte, con i sistemi di comportamento che suggerisce, lo sport si attribuisce funzioni educative e soprattutto sembra volersi sostituire alla religione per dare un senso alla vita. In realtà, lo sport, pur con i suoi valori positivi, è una religione senza Dio, che divinizza l’uomo; ed è illusorio trovare in essa il senso della vita. Il movimento sportivo odierno è una specie di «sistema totalitario», poiché una «parte» della realtà viene intesa come il «tutto».
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LO SPORT COME RELIGIONE LAICA
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