L’islàm accetta Gesù come un profeta, ma, in nome di un rigido monoteismo, rifiuta la sua identità con Dio. Su posizioni analoghe si trovano l’ebraismo e quegli studiosi delle origini cristiane secondo i quali il profeta Gesù fu divinizzato dai suoi seguaci. L’articolo, sulla scorta del libro di Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, risponde a tale questione, dimostrando che c’è continuità tra «il Gesù storico» e «il Cristo della fede», cioè che il cristianesimo e la Chiesa sono il reale prolungamento di quello che Gesù ha fatto e detto. L’Autore è professore di Teologia dogmatica nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi (Napoli).
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L’ESEGESI CONTEMPORANEA E LA DIVINITÀ DI GESU’
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