L’articolo, tenendo presente una documentazione inedita di parte ecclesiastica, analizza il punto di vista vaticano sulla libertà religiosa durante i lavori nella Costituente. Dell’art. 14 (poi art. 8 della Costituzione), il quale riprendeva in buona parte uno schema presentato dai democristiani, in Vaticano si criticava soprattutto l’inciso in cui al primo comma si ammetteva la «libertà di propaganda religiosa» per tutte le confessioni religiose; si riteneva, infatti, che ciò avrebbe incoraggiato in Italia lo sviluppo delle sètte protestanti, le quali subito dopo la guerra, facendo leva sulla presenza dei militari statunitensi, avevano incrementato la loro azione. Su tale materia il punto di vista cattolico iniziò a cambiare a partire dal pontificato di Giovanni XXIII.
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LA LIBERTÀ RELIGIOSA ALLA COSTITUENTE
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