Le prime elezioni fasciste segnarono la fine del cattolicesimo politico organizzato. Dopo le parole pronunciate da Mussolini a Palazzo Venezia il 28 gennaio 1924, la campagna elettorale non si prospettava per nulla facile. Intanto in diverse parti d’Italia gli atti di violenza compiuti da gregari fascisti contro gli avversari politici erano all’ordine del giorno. Tale stato di cose impensierì non poco la Santa Sede, la quale, se nelle dichiarazioni ufficiali ripeteva la formula di rito da anni utilizzata nelle competizioni elettorali, di fatto continuò a indirizzare buona parte del voto cattolico verso il Ppi, ritenuto, nonostante alcune riserve, il solo partito rispettoso della tradizione cattolica nazionale e attento al bene comune. Il testo ricostruisce, su fonti vaticane, la vicenda del cosiddetto «voto cattolico», tenendo presenti le diverse sensibilità politiche e religiose che lo animarono.
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LE PRIME ELEZIONI FASCISTE E LA POSIZIONE DEI CATTOLICI
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