È esploso recentemente il fenomeno della cosiddetta antipolitica, legata alla richiesta di «moralizzazione» della vita politica, alla riduzione dei costi della politica, fino al «superamento» dei partiti. Ma alcuni eventi sembrano muoversi in senso opposto: si pensi al numero degli elettori che hanno partecipato alle primarie del Partito Democratico, ai lavoratori che hanno votato per il referendum sull’accordo sul welfare, ai militanti di An che hanno partecipato alla manifestazione contro il Governo Prodi. In fondo, allora, l’antipolitica sembra essere espressione non di un rifiuto ma di una richiesta di politica efficiente e più trasparente. Infine, in vista delle future elezioni politiche, l’auspicio è che, se ciò deve avvenire, avvenga almeno dopo l’approvazione della finanziaria.
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L’ATTUALE BISOGNO DI POLITICA
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