Dal 1° gennaio 2005 si teme una «catastrofe» sociale per l’abolizione delle «quote» all’importazione di fibre, filati, tessuti e capi di abbigliamento. La fine del protezionismo rischia di provocare, in una cinquantina di nazioni, specialmente povere, la perdita di 30 milioni di posti di lavoro. Si teme soprattutto l’invasione dei più competitivi manufatti cinesi, benché la Repubblica Popolare Cinese stia dando alcuni segnali per moderare le eventuali tensioni. L’Unione Europea e gli USA potrebbero attivare vari strumenti per compensare il sistema delle quote di importazione; ma verranno salvaguardati anche i Paesi più deboli?
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