Il 1° ottobre 2004 è stato consegnato per la prima volta il premio Per Anger all’arcivescovo G. Verolino per aver salvato, nel 1944, circa 15.000 mila ebrei ungheresi dalla deportazione ad Auschwitz. mons. Verolino in quel tempo era uditore alla Nunziatura apostolica di Budapest e, per salvare dalla deportazione il maggior numero possibile di ebrei, lavorò fianco a fianco con due funzionari della legazione svedese, P. Anger (a cui è intitolato il premio) e R. Wallenberg. La storiografia «laica» generalmente tende a sminuire l’opera svolta dalla Santa Sede e da Pio XII in questa dolorosa vicenda. L’articolo intende smentire la «leggenda nera» sui silenzi di Papa Pacelli e dimostrare su base documentale che la Santa Sede fece quanto era in suo potere per salvare il maggior numero possibile di ebrei ungheresi.
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LA SANTA SEDE E LO STERMINIO DEGLI EBREI UNGHERESI
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