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ABSTRACT — Alcuni registrano un rinnovato interesse per la «mistica». Ma alla luce dell’autentica mistica cristiana questo fenomeno contemporaneo appare ambiguo nelle sue motivazioni ideali e nelle conseguenze pratiche.
Gli analisti laicisti – non potendo ammettere come vera l’interpretazione che di essa dà la teologia cattolica – spiegano la nuova attenzione per l’esperienza mistica come la reazione alla crisi della cultura di ascendenza illuministica: reazione semplicistica di coloro che vogliono superare, magari dopo averla vissuta in proprio, l’opposizione tra l’esperienza religiosa e la ragione.
Non deve trarre in inganno l’attuale rinascita della religiosità. È vero che oggi è diffusa l’adesione alle manifestazioni religiose — da quelle che recuperano antiche tradizioni a quelle di impronta fondamentalistica —, ma, in una società e in una cultura della crisi, sono fenomeni spiegabili come la richiesta di un senso ultimo della realtà e della vita. Da parte sua, il cristiano spera sempre che il Signore darà «a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale». Ma la mistica è un’altra cosa.
Qualcuno in particolare ha notato la naturale vocazione dei giovani europei all’esperienza religiosa, specialmente di quelli che provengono dagli strati socioculturali superiori. Vivono nell’incertezza e nella precarietà: questa esperienza offre loro stabilità. In ogni caso, la mistica cristiana autentica è altra cosa e si sviluppa, per grazia divina, all’interno della fede della Chiesa in un clima di ascesi e di preghiera, perché è esperienza del trascendente: non c’è mistica senza Dio. Origene riportava un’espressione attribuita a Gesù, probabilmente autentica, anche se non è contenuta nella Sacra Scrittura: «Chi è presso di me è presso il fuoco». Testo che si presta singolarmente bene a descrivere la mistica cristiana.