I grandi numeri della manovra del Governo (20 miliardi di euro) prevedono 8 miliardi provenienti dai tagli alla spesa, 8 miliardi dal concordato fiscale; 4 dalle società «Patrimonio dello Stato spa» e «Infrastrutture spa». La cronaca sintetizza i provvedimenti contenuti nella legge finanziaria e mette in risalto le reazioni negative espresse anche da parte delle forze sociali non pregiudizialmente contrarie al Governo, come Confindustria, Confcommercio, CISL e UIL. D’altronde questa è una conseguenza della scelta del Governo di mettere da parte la strada della concertazione con le forze sociali. Puntuali sono stati i rilievi soprattutto sulle misure previste per il Mezzogiorno in rapporto al Patto per l’Italia. Insieme ai problemi sollevati dalla finanziaria, il Governo è chiamato a risolvere quelli occupazionali suscitati dalla crisi della FIAT, senza limitarsi a semplici misure assistenziali.
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