L’articolo esamina il rapporto fra la religiosità e la salute fisica, sulla base di numerose ricerche compiute negli ultimi 20 anni. La preghiera personale è riconosciuta come un soccorso psicologico che aiuta a sopportare la sofferenza e ad alimentare la speranza. Inoltre la pratica religiosa, unita a una vita regolata e al sostegno della comunità, può prevenire malattie e assicurare una maggiore durata della vita. Ma la religiosità può guarire anche le malattie? Negli Usa, ad esempio, in ambito evangelico-carismatico esistono gruppi di preghiera che praticano anche «servizi di guarigione» con l’imposizione delle mani. La religiosità si può considerare un fattore di protezione ma non di guarigione, e deve unirsi e non sostituirsi alle cure mediche. L’Autore è professore emerito di Psicologia a Monaco di Baviera.
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LA FEDE IN QUALE MODO GUARISCE?

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