I Patti Lateranensi costituiscono un momento significativo della recente storia nazionale, perciò la letteratura storica ha prestato molta attenzione al faticoso cammino che condusse lo Stato italiano e la Santa Sede a riprendere i contatti — dopo anni di ostilità — in vista della soluzione della Questione Romana. Invece, più raramente gli storici si sono occupati con la dovuta attenzione della fase che seguì l’approvazione dei Patti, cioè la loro ratifica da parte delle Camere italiane, nelle quali sedevano alcuni deputati o senatori molto ostili all’accordo. La controversia che scaturì in seguito ad alcune affermazioni poco opportune, fatte in quelle sedi da Mussolini, rischiò di far naufragare l’accordo faticosamente raggiunto. L’articolo intende analizzare tali vicende, facendo riferimento anche a fonti poco conosciute.
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LA DIFFICILE RATIFICA DEL CONCORDATO LATERANENSE
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