Dopo la promulgazione della legge in difesa della razza, agli organi governativi competenti risultò chiaro che la sua applicazione avrebbe creato al regime parecchi problemi, soprattutto nella materia dei matrimoni misti. Infatti, negli anni successivi, più volte furono presentati al Duce progetti di revisione della legge in modo da renderla più «applicabile». Dalle fonti ecclesiastiche inedite risulta che la Santa Sede, approfittando del nuovo clima che si era creato tra le due autorità con l’elezione al pontificato di Pio XII, cercò di ottenere dal Governo condizioni più favorevoli per gli ebrei cattolici e appoggiò le richieste di «discriminazione» o «arianizzazione» presentate agli organi competenti da migliaia di ebrei. Mussolini su tale materia respinse la maggior parte delle richieste vaticane.
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LA DIFFICILE APPLICAZIONE DELLE LEGGI RAZZIALI FASCISTE
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