L’8 e il 9 dicembre dello scorso anno a Nairobi (Kenya), si è tenuto il primo incontro tra i ribelli del Consiglio nazionale per la difesa del popolo dell’ex-generale Laurent Nkunda e il Governo del presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila. L’incontro si è concluso con l’impegno di proseguire nelle trattative. Il capo ribelle «ha vinto» i colloqui diretti dopo aver provocato, a partire dal 28 agosto scorso, una feroce crisi umanitaria: oltre 250.000 sfollati, dei quali circa 30.000 sono fuggiti in Uganda. Le forze armate congolesi sono state incapaci di difendere la popolazione civile, e la Missione delle Nazioni Unite (Monuc) è riuscita soltanto a impedire l’escalation di violenze. Il Segretario generale dell’Onu ha chiesto, per ora inutilmente, all’Unione Europea, l’invio di forze armate speciali nell’attesa che venga dispiegato un contingente aggiuntivo di caschi blu.
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LA CATASTROFE UMANITARIA NEL NORD KIVU

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