La Biennale d’arte di Venezia quest’anno si distingue da quelle precedenti, grazie anche alla mano felice del direttore, lo svedese Daniel Birnbaum. Il titolo Making Worlds (Fare mondi) indica, in maniera discreta ma anche consapevole, il bisogno di creare propri mondi, piccoli cosmi, che toccano l’essere e la vita alle loro radici e nel loro stupore. L’Autore, professore di Teologia pastorale e Sociologia religiosa alla Facoltà Teologica di Francoforte (Germania), esamina i principali allestimenti della Biennale. Fra gli altri, ricordiamo il lavoro multimediale di Nathalie Djurberg. In esso ciò che è nobile diventa preda di caccia, profanato con avidità sfrenata. I mondi nuovi non sempre sono mondi belli.
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LA 53a BIENNALE DI VENEZIA
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