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ABSTRACT – La 48a Settimana sociale dei cattolici italiani, che si è svolta a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, ha avuto come tema: «Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale». Perché il lavoro continua a essere una ferita aperta nel corpo sociale che è di tutti. Eppure, vediamo che qualcosa cambia. In una parte della società italiana è in atto una «spinta gentile» a cercare di risalire la china. L’incontro di Cagliari ha cercato di dare conto dell’una e dell’altra prospettiva, superando la convegnistica e applicando un metodo «sinodale», per avviare processi e far nascere progetti concreti.
Le giornate sono state organizzate su quattro registri comunicativi diversi. Il primo momento è stato quello della denuncia del lavoro che umilia la dignità del lavoratore, del «lavoro che non vogliamo». Storie di persone deboli che non hanno voce. In questo modo i numeri, le tabelle e gli studi scientifici sul lavoro sono stati esaminati in volti concreti, costretti a pagare le conseguenze personali e sociali di un lavoro che non è degno.
Il secondo registro è stato quello del racconto, attraverso un docu-film, realizzato da Tv2000, dal titolo Il lavoro che vogliamo. Storie di aziende virtuose, diverse per collocazione geografica, con imprenditori che hanno scommesso sull’occupazione degna: rispetto dei dipendenti, flessibilità, investimento nella ricerca e in nuove tecnologie, costruzione di comunità all’interno delle aziende che fanno crescere anche il profitto.
Il terzo registro comunicativo è stato quello delle buone pratiche: più di 400 esperienze di lavoro nei territori raccolte, monitorate e messe in rete dal progetto «Cercatori di LavOro».
Infine, ci sono state le proposte alla politica. Nel solco della tradizione delle Settimane sociali, nate nel 1907, è stato presentato al Governo e all’Europa un concreto «Piano di riforme».
Certo, non tutto si esaurisce nelle proposte che sono state formulate a Cagliari. Altri grandi temi chiedono attenzione, come le nuove tutele ai lavoratori dell’industria 4.0 o la gestione del complesso rapporto uomo-macchina, sul quale il Papa si è soffermato nel video-messaggio che ha fatto pervenire a organizzatori e partecipanti all’incontro. L’innovazione tecnologica, ha detto Francesco, «va guidata dalla coscienza e dai princìpi di sussidiarietà e di solidarietà. Il robot deve rimanere un mezzo e non diventare l’idolo di un’economia nelle mani dei potenti: dovrà servire la persona e i suoi bisogni umani». Il Papa ha anche chiesto alla Chiesa in Italia di essere «lievito sociale» per contribuire con laici preparati e risorse a formare una nuova cultura del lavoro a favore di tutti.
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THE 48TH SOCIAL WEEK OF ITALIAN CATHOLICS
The 48th Social Week of Italian catholics, with the theme: «The work we want: free, creative, participatory, supportive», took place in Cagliari from 26 to 29 October, The week was characterized by specific stages: the reporting of shameful work; the sharing of more than 400 workplace good practices; and, listening to the formalization of seven concrete proposals made by the Church to institutions. The method of synodality, which has overtaken that of the conference’s, was a new style and a condition for starting processes and creating concrete projects. In his video message, the Pope asked the Church in Italy to be «social yeast» to contribute with prepared lay people and resources to form a new culture of work for all.