Ogni vera poesia è sempre anche una meditazione sull’inizio della realtà e dell’uomo, sul suo principio e fondamento originario, inteso o come insensata infondatezza o come stupefacente gratuità. L’ispirazione conduce l’artista al mistero della tua scaturigine (K. Wojtyla). Ogni occasione di gioia o di dolore, se raccolta dalla poesia, attinge nel pozzo di quell’abisso, vissuto ora con il brivido dell’angoscia, ora con il fremito dello stupore; ora con la lingua della malinconia, ora con quella della lode. Occorre allora considerare che l’ispirazione non rappresenta per il poeta — come spesso si intende — un momento di pura passività, ma anche una precisa provocazione a scegliere una visione del mondo e una lingua che la sappia esprimere.
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ISPIRAZIONE POETICA: ANGOSCIA O STUPORE?
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