Il decreto legge Lessona del 19 aprile 1937 fu il primo provvedimento in materia razziale promulgato dal Governo Mussolini, che si proponeva di vietare il concubinato tra bianchi e neri nelle colonie. L’articolo esamina l’atteggiamento che la Santa Sede assunse nei confronti di tale provvedimento e, in particolare, delle pressioni esercitate dal Governo fascista per assicurasi la collaborazione della Chiesa nell’attuazione di una politica coloniale razzista. La maggior parte della Gerarchia a quel tempo, a eccezione di Pio XI e di altri prelati vaticani, percepì tale legislazione come un tentativo per moralizzare la vita pubblica nelle colonie e non, invece, come un primo passo verso una politica «francamente razzista» e discriminatoria.
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IL RAZZISMO COLONIALE E IL DECRETO LEGGE LESSONA
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