L’articolo parte dall’analisi del «nichilismo giuridico» nel pensiero di Natalino Irti: oggi le leggi non fanno più riferimento a una volontà divina né alla natura né alla ragione, ma a una volontà umana, in concreto a una maggioranza politica. Tale opinione sembra fondamentalmente accettabile, ma con un correttivo: il diritto è, sì, consegnato alla storia e all’uomo, ma non può avere come unica ragione di essere la volontà del legislatore. Nel diritto canonico, come nel diritto romano e in quello medievale, la regola deriva dalla realtà delle cose, da un sentire storico e quindi modificabile. L’Autore insegna Diritto canonico all’Università Gregoriana (Roma).
Shop
Search
IL «NICHILISMO GIURIDICO»
ABBONATI
Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.
Scopri di più