Lo statuto ecclesiastico nell’ambito dell’Unione presenta nei singoli Paesi forme diverse, ma riconducibili, con differenti modalità, ai due princìpi tradizionali: quello confessionale, con il riconoscimento speciale di una religione (come l’anglicana nel Regno Unito, la luterana in Danimarca, l’ortodossa in Grecia), e quello aconfessionale, che riconosce l’autonomia delle diverse Chiese e confessioni religiose, con un regime unilaterale (da parte dello Stato) come in Belgio o bilaterale (mediante accordi) come in Italia. In tutti i casi sono evitate le radicalizzazioni del passato attraverso un sistema di coordinamento e di cooperazione tra le parti.
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IL DIRITTO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA E LO «STATUS» DELLE CHIESE

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