Il rapporto fra i gesuiti e l’umanesimo, presente fin dalle origini, è tuttora valido. Ignazio, dopo l’«illuminazione» di Manresa, si converte alle «lettere», ottiene i titoli accademici «per aiutare le anime», e vuole che nei collegi, insieme alla pietà, si comunichino le arti liberali, come elemento unificante. Oggi, pur nelle mutate circostanze, la cultura umanistica, sia nella formazione del gesuita sia nella sua azione apostolica, conserva un valore unificante. Anche Benedetto XVI, nell’ultima Congregazione Generale dei gesuiti, ha ricordato loro che «esiste una profonda armonia tra fede e ragione». Il Papa Benedetto ha ricordato «l’urgente bisogno di persone di fede solida e profonda, di cultura seria e di genuina sensibilità umana e sociale […], di religiosi e sacerdoti che dedichino la loro vita a testimoniare e comprendere che c’è un’armonia profonda tra fede e ragione.
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I TRATTI DELL’UMANESIMO GESUITICO
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